E la storia si ripete.
E’ quasi passato il mese canonico, necessario a qualificarsi (o i 2 mesi, a seconda del tuo Network), e ti accorgi che qualcosa non va…
Non è solo il fatto che un giorno prima dell’ambita qualifica hai perso 20 punti, che ti hanno fatto retrocedere nel girone infernale degli “Stressworkers” (non sai chi sono gli “Stressworkers”? Lo puoi leggere alla fine dell’articolo!).
E’ che questo fattaccio si ripete costantemente!
In un anno sarà capitato almeno 5 volte!
Ti sei rotto le palle!
Tutto questo accade perché sponsorizzi come un cercopiteco.
Onestamente, non conosco modi più efficaci di dirtelo.
Il problema non è perdere punteggio volume. Il problema è fare un meno e un più, costantemente.
Perché non accade?
Ma vedi, non accade perché questi che hai sponsorizzato sono totalmente inermi, la loro qualità umana è assolutamente infima, si tratta di morti viventi che non sono capaci di biascicare due parole messe in croce.
Nella maggior parte dei casi si tratta di veri e proprio analfabeti funzionali.
A voja, a metterli a fare le trattative!
<<No, zcuzi, Zignora, volevo parlarti di quezto prodotto che è fantaztico, za? Lo uzano tutti i miei amici, e anche i parenti, a parte mio zio che mi ha zfanculato, però è buono, il prodotto zi intende, fa bene, è antiozzidante, ci fai un zacco di coze con quezto prodotto…>>
Non ci siamo.
Non si duplicheranno mai, nella tua downline.
E l’universo, nella sua missione salvifica, ha anche pensato a te… anzi, ti ha messo al primo posto in ordine di importanza: pensa infatti a cosa accadrebbe se questa miserrima pletora di subumani potesse duplicarsi senza fine nella tua downline…
La tua downline inizierebbe a prendere le sembianze di un ospedale psichiatrico, nel migliore dei casi.
Nel peggiore, somiglierebbe a un cimitero, per l’alto tasso di incaricati “morti” (inattivi).
Non farti prendere dall’ansia da sponsorizzazione
Non farsi prendere dall’ansia da sponsorizzazione è imperativo.
Non devi avere nessuna ansia.
Di conseguenza, nessuna fretta.
Ma sai, Andrea, il mio Sponsor mi telefona di continuo e mi dice:
<<Quando diventi Manager?
Quando?
Quando?
Eh?
Quando?
Dovresti già esserlo, sai?
Eh?
Cosa aspetti?
Iscrivi più persone, no?
Dai, dai, dai!
Così diventi più facilmente Manager!
Capito?
Anche a me è andata così, zìzì!
Dai!
Forza!
Diventa Manager!>>
Mandalo a quel paese.
Subito.
Non merita né te, né il tuo rispetto!
La sua unica logica è: iscrivi più persone possibili, e prima o poi troverai qualcuno che ti segue.
Ignorando una verità fondamentale: le persone serie ti seguono quando sono pronte e soprattutto
Quando sei pronto TU
Hai capito bene: quando sarai pronto TU.
E’ una questione di magnetismo animale, potremmo dire.
Non ti sto parlando di cazzare newagiste tipo “Legge di Attrazione” e simili.
E’ semplicemente che quando non sei in uno stato di bisogno, e sei forte e sicuro di te (quando basti a te stesso, potremmo dire), le persone iniziano a seguirti.
Oh, se ti seguono!
Anche se diventi un rompiscatole dalla mattina alla sera.
E la bella notizia è che non hai bisogno di un esercito di diretti.
Meglio non gestire più di due diretti alla volta. Non hai idea di quanto complicato sia.
Oh, ti parlo di due OTTIME PERSONE alla volta!
Non di due arrotondini.
E soprattutto: lavora con calma.
Impara un buon metodo di vendita, e fatti le ossa su questo.
Quando lo hai appreso bene, nei dettagli, trasferisci questa competenza ai tuoi collaboratori.
E’ la strada diretta, lunga ma sicura, per arrivare un domani all’indipendenza economica.
Senza passare per il cimitero.
Carissimo Andrea
ho letto con piacere questo tuo scritto e concordo appieno……
soprattutto quando lo si e’ provato in prima persona.
Credo che avere un team di collaboratori con le palle e contropalle
sia frutto di numerose bastonate nei denti ma la caparbieta’
di cadere e rialzarsi sempre con quel sassolino in mano per ricordare lo sbaglio
abbia creato persone come te e Chiara ed io sono fiera di apprendere
anche se sono difficile.
Grazie di tutto
Nicoletta
Grazie per le tue parole, Nicoletta!
Naturalmente andiamo fieri delle cicatrici “di guerra”, sia io che Chiara… Ci ricordano ogni giorno che lavorare di qualità non ha prezzo, e faremo di tutto per ridare lustro all’attività nr. 1 al mondo!